Le prime tracce di frequentazione umana, attestate da depositi in grotta e dai materiali provenienti dal bacino del lago di Massaciuccoli, sono riferibili a strumenti litici utilizzati dall’Uomo di Neanderthal (Homo neanderthalensis) associati a resti faunistici dello stesso periodo. L’unico reperto umano appartenente ad un neandertaliano è costituito da un femore incompleto di un individuo giovane rinvenuto nella Buca del Tasso, alle pendici del Monte Prana, nell’entroterra camaiorese. Questi gruppi umani del Paleolitico medio (120.000-35.000 anni fa ca.) frequentavano stabilmente la pianura costiera della Versilia, e si spingevano nell’entroterra per la caccia usando le grotte come ripari stagionali e temporanei. Nelle successioni stratigrafiche dei depositi in grotta le tracce delle frequentazioni del Neanderthal sono attestate da strumenti litici musteriani associati a faune pleistoceniche, spesso intervallati da lunghi periodi privi di presenza umana in cui le cavità sono occupate da animali quali orsi e iene. Le grotte in cui sono state ritrovate tracce della presenza neandertaliana sono, da nord a sud, la Grotta all’Onda (710 m s.l.m.) e la Buca del Tasso presso Camaiore (410 m s.l.m.), la Buca della Iena e la Grotta del Capriolo nella vallecola del rio Ritomboli a Pian di Mommio (85-100 m s.l.m.). Gli strumenti litici sono raschiatoi, punte, lame, schegge non ritoccate, denticolati realizzati in selce, diaspro, calcare, calcare siliceo e quarzite. Gli studi tipologici hanno riconosciuto l’avvicendarsi di due gruppi di strumenti, uno risalente alla fase finale del Würm II (ante 40.000 anni fa), con tecnica musterianaLevallois, ed uno più recente attribuito all’interstadiale Würm II-III (post 40.000 anni fa) caratterizzato dalla presenza massiccia di denticolati ed abbandono della tecnica Levallois7 . Questa successione tipologica è stata recentemente rivista da Mario Dini alla luce di nuove osservazioni sui margini di frattura e usura degli strumenti litici: molti dei denticolati più recenti non rappresenterebbero altro che strumenti soggetti a fratture, rotture non intenzionali, causate dai processi d’uso e soprattutto a fattori post deposizionali, e quindi la tradizionale distinzione tra un musteriano Levallois ed un musteriano denticolato versiliese verrebbe in parte a decadere8 .

 

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