L'olivo è una pianta che è parte integrante del patrimonio culurale e anche economico della cultura di Massarosa. Tanto da avere un rappresentante e testimonial d'eccezione che ne dimostra la intrinseca simbiosi che c'è stata fra il terriotorio e questa pianta che si distribuisce su tutta l'area collinare del comune.

Dell’ulivo millenario si hanno precise testimonianze da uno scrittore, George Martini. Durante un suo soggiorno nella zona, intorno a metà ‘700, trovò questo meraviglioso ulivo. Era il periodo della battitura e sull’albero, così enorme, a raccogliere le olive, c’erano ben 13 contadini. Contando gli zoccoli che stavano alla base dell’albero arrivò a 26. Da questo momento l’ulivo fu chiamato “l’ulivo dei trenta zoccoli”(arrotondando).

Un tempo era molto più rigoglioso di oggi, anche se ha ancora una circonferenza di circa 10 metri, un’ altezza di 9 metri e una chioma di 10 metri.

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La “vecchiaia” e i moderni problemi dovuti a cambiamenti climatici e di inquinamento dell’aria, lo hanno portato ad assumere una forma unica nel suo genere. Al centro è come svuotato e i tronchi che si diramano, sembrano appartenenti ad ulivi diversi, in realtà fanno capo tutti ad una stessa ceppaia.