INIZIO DI UNA NUOVA AVVENTURA Verdelago, un’associazione che unisce attività ricettive per promuovere il turismo sul territorio di Massarosa e dintorni. E partendo dal nome dell’associazione vogliamo proporvi alcuni percorsi culturali e gastronomici per farvi conoscere anche l’entroterra della Versilia Iniziamo dal capoluogo Massarosa; originariamente facente parte del Comune di Massarosa, a seguito del Regio Decreto emanato il 18 dicembre 1869 dal re Vittorio Emanuele II, si staccò da Viareggio e divenne un comune autonomo. Il personaggio di spicco del capoluogo è stato Giovan Battista Giorgini, ultimo discendente di una prestigiosa famiglia lucchese, letterato e professore alla Normale di Pisa e all’università di Siena; nel 1846 viene ad abitare a Massarosa insieme alla moglie Vittoria Manzoni, figlia del letterato Alessandro, autore dei “Promessi Sposi”.

In quel periodo palazzo Giorgini era frequentato da famosi uomini d’arte e di stato come Antonio Rosmini e Massimo d’Azeglio. In questo palazzo visse anche Matilde, la figlia minore del Manzoni, e Vittoria vi abitò fino al giorno della sua morte avvenuta il 15 gennaio 1892; attualmente la villa, che all’epoca aveva anche una cappellina, non mostra più i fasti di un tempo e solo una targa ci ricorda il passaggio di questi nobili personaggi. Nel centro merita una visita la chiesa dei SS. Jacopo e Andrea; già nel 1077 abbiamo notizie della chiesa di sant’Andrea mentre nel 1260 si parla della chiesa di San Jacopo per cui è da ritenere che solo successivamente la chiesa abbia preso il nome dei due santi. La chiesa ha subito numerose ristrutturazioni di cui una prima sostanziale modifica fu eseguita nella seconda metà del XVI secolo; nel 1895 la chiesa fu trasformata ed ampliata. I vecchi altari furono smantellati e al loro posto vennero messi gli altari, di origine seicentesca, che provenivano dalla chiesa di Sant’Agostino di Lucca, dove erano stati smantellati a seguito dei lavori di ristrutturazione ultimati nel 1853.

Merita una citazione la pala del Cinquecento, opera dell’artista modenese Simone Carretta, che raffigura la Madonna col Bambino, e un tabernacolo attribuibile alla scuola di Matteo Civitali, scultore del XV secolo. Capitano e patrizio lucchese, nonno di Giovan Battista Giorgini sopra citato. Il primo percorso ci porterà a scoprire il fascino del parco archeologico della buca delle Fate, dal quale raggiungeremo Mommio ed infine Corsanico. Immerso nel verde del paese di Piano di Mommio, troviamo il parco archeologico della Buca delle Fate, troviamo il parco archeologico della Buca delle Fate le cui origini risalgono a circa 40 mila anni fa, come dimostrano i reperti trovati nella Buca delle Iene e del Capriolo all’interno del parco, e proprio dai reperti di questi animali rinvenuti nelle grotte derivano i loro attuali nomi. Dobbiamo un ringraziamento ai volontari del paese che ne hanno valorizzato l’importanza e che tutt’ora mantengono l’area accogliente e percorribile. Nel corso delle varie ere il territorio ha subito profonde variazioni; il livello del mare era più basso di oltre cento metri rispetto ad oggi e la linea costiera era arretrata di circa 1.500 metri per cui anche la vegetazione risentiva dell’influsso dell’aria di mare.

Federica Giannecchini

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